Sujet
Italien LV2 IENA 2010

Quando l’Italia scoprì il low cost

Quando è nata, ottanta anni fa, «la» Upim (o Upìm, il dibattito non si
placa), femmina in quanto sorella minore e un po’ derelitta della
Rinascente (invece era un fratello, ugualmente un po’ derelitto, ma
maschio, di nome completo Unico Prezzo Italiano Milano), quando è nata,
dicevamo, s’ispirava a uno slogan del tempo, quello del taglio piccolo,
della banconota leggera capace però, grazie ai risparmi garantiti dalla
grande distribuzione, di un buon potere d’acquisto . Comprare alla Upim
non era da ricchi. I «ricchi» compravano alla Rinascente, nome inventato
da Gabriele D’Annunzio, immagine alta (dalla Rinascente è venuto fuori
Giorgio Armani, è lì – racconta – che s’è formato il suo gusto), prezzi
non bassi. Proprio per chi quei prezzi non poteva permetterseli ma
costituiva un mercato vasto e interessante la Rinascente pensò a
un’azienda popolare, e la battezzò con quel magico riferimento al prezzo
unico, garanzia di probità e accessibilità. Difficile ritrovare tracce
di quella Upim negli spazi vendita di oggi. Sempre pensati per le
famiglie medie italiane (ma la pubblicità non usa certo l’aggettivo
«medio», che urterebbe la suscettibilità degli acquirenti, adesso del
resto molto mescolati, data la tendenza attuale a pescare tutti
dappertutto), ma vivaci, prezzi differenziati, begli ambienti, allure
che non vuole ricordare a -nessuno la penuria, bensì instillare
l’allegra convinzione che anche senza straspendere si può essere
up-to-date, concedersi belle cose.

Quando la Upim è nata, era impossibile nascondersi, nel senso di
nascondere il proprio status. Un uomo o una donna di ceto medio-basso –
il ceto cui il magazzino a prezzo unico si rivolgeva – era vestito,
accessoriato, pettinato in modo quasi segnaletico, portava in giro un
invisibile cartello dove era indicato il suo gradino sulla scala
sociale. Il magazzino a prezzo unico recava in sé questa tristezza, il
marchio della modestia «dignitosa». Negli anni, magari a scapito della
modestia ma per fortuna a vantaggio della dignità, il dato segnaletico è
scomparso.

Allineati alla fermata del tram davanti all’Upim di via Spadari angolo
via Torino a Milano, flagship (che vuol dire nave ammiraglia in inglese e
dunque anche nel linguaggio del marketing) del gruppo, ristrutturata da
pochi mesi proprio per innalzare al massimo la bandiera aziendale,
uomini e donne di ceto indefinibile, per lo più in blue jeans e piumone,
non sono immediatamente riconoscibili come clienti del «negozio per
famiglie».

È gente qualunque, e il magazzino si rivolge a tutti loro con un
approccio cordiale che non implica affatto l’idea del risparmio forzato.
Che poi, con la crisi sempre più incalzante, il risparmio stia
diventando forzato davvero, è un altro paio di maniche.

La Stampa, 14/12/2008

I. VERSION (sur 20 points)

Traduire depuis « Comprare alla Upim… » jusqu’à « a nessuno la penuria. »

II. QUESTIONS (sur 40 points)

1. Question de compréhension du texte

Spiegate « Quando la Upim è nata, era impossibile nascondersi, nel senso
di nascondere il proprio status ». (150 mots + ou – 10% ; sur 20 points)

2. Question d’expression personnelle

E’ importante il linguaggio della pubblicità per incitare il cliente a
consumare nonostante « la crisi sempre più incalzante? » (250 mots + ou –
10% ; sur 20 points)

Le non-respect de ces normes sera sanctionné. (Indiquer le nombre de
mots sur la copie après chaque question)

III. THÈME (sur 20 points)

1. Personne n’est venu nous accueillir à l’aéroport malgré notre arrivée
tardive.

2. Le voyage de Palerme à Milan s’est déroulé sans incidents et pourtant
l’orage grondait.

3. Cher ami, voulez-vous m’accompagner au théâtre ce soir ?

4. Si le temps ne change pas, nous aurons un hiver très agréable.

5. Pour mon anniversaire, mon cousin m’a envoyé de superbes livres
d’art.

6. Trop d’étudiants européens partent travailler à l’étranger.

7. Il ne faut pas manger trop de graisses ou boire de l’alcool pour
vivre vieux.

8. Je viens de rencontrer ton onde : il ne m’a pas reconnu.

9. Ne parle pas de notre rencontre à ton frère, il ne m’aime pas.

10. Quand on connaît la Sicile, on est charmé par ses beautés.